Reggio Emilia: Seta attiva 4 fermate presidiate e un tavolo per un Patto con gli studenti

Reggio Emilia, 22 GEN – L’azienda Seta attiva, come richiestole dal Comune di Reggio Emilia, dal 21 gennaio 2014, presidi in quattro fermate urbane dei bus: istituto Zanelli, via Paterlini, piazzale Europa e porta Santa Croce-viale Piave.
Questo, per meglio gestire i passeggeri in particolare nelle ore di punta scolastiche. Si attiva inoltre un Tavolo, con la partecipazione di istituzioni ed anche di studenti e scuole, al fine di stringere un patto, anche educativo, sull’uso dei bus. Lo ha detto il 20 gennaio 2014 al Consiglio comunale il sindaco vicario di Reggio Emilia, Ugo Ferrari.

Ferrari è intervenuto durante la discussione sul trasporto pubblico locale, a seguito dell’incidente in cui ha perso la vita il giovane Sylvester Agyemang, ribadendo innanzitutto “il cordoglio e la vicinanza della città ai famigliari”.

Nel dettaglio delle questioni che interessano il trasporto pubblico locale, Ferrari ha detto: “Occorre tenere presente il difficile scenario in cui dobbiamo agire, di un Paese che non investe sul trasporto pubblico. In due anni il trasporto pubblico ha subito tagli del 50 per cento, con una politica nazionale pressoché assente, che determina uno standard per Reggio e per l’Italia al di sotto della media dei Paesi europei.
“Alcune cifre consistenti danno la misura della complessità del servizio di trasporto pubblico reggiano: a Reggio e provincia abbiamo un parco di circa 240 mezzi, con una media di 11 anni, destinata a crescere, in quanto le risorse disponibili consentiranno di sostituire solo 50 mezzi nell’arco di due anni su 800 mezzi presenti nelle tre province di Reggio, Modena e Piacenza; ogni giorno girano 200 mezzi, per 27mila chilometri percorsi quotidianamente; 2.200 corse al giorno tra Reggio e provincia, di cui all’anno usufruiscono 15 milioni di passeggeri (tra questi 10 milioni sono passeggeri del percorso urbano, di cui ben 1,2 milioni utilizzano i minibù); 3.200 fermate nel nostro territorio, di cui 600 nel comune capoluogo.
“Numeri che rivelano una certa complessità, che rende implicita la difficoltà di gestione e anche il verificarsi di incidenti, ma in nessun modo può essere contemplata la morte di un ragazzo, come quella a cui abbiamo assistito. Ce lo ha ricordato forte e chiaro la manifestazione degli studenti di sabato.
“Questo purtroppo è accaduto e deve indurre tutti – tutti i soggetti competenti – a innalzare l’attenzione sul tema del trasporto pubblico. Su questo fronte dobbiamo assumere impegni nuovi, dobbiamo agire insieme, partendo dal pretendere una politica del trasporto a livello nazionale e regionale adeguata.
“C’è il tema della fermate: abbiamo chiesto di produrre un Piano di investimenti annuale, che l’assemblea dei soci deve deliberare. Non che ad oggi non si sia fatto nulla: interventi sono stati fatti sulla caserma Zucchi, in via Makallè, via Paterlini e viale Piave, via Fratelli Manfredi. Pur volendo, in alcuni casi, a causa della geometria delle nostre strade, non siamo riusciti a creare le corsie preferenziali.
“Non si pone forse a Reggio il tema del sovraffollamento inteso come superamento della portata massima consentita dei mezzi, come abbiamo compreso dall’azienda; tuttavia c’è un problema di affollamento e di vivibilità dei trasporti. Dovremo affrontare anche con maggiore determinazione questo tema: mezzi in più se servono, in alcuni casi è già stato fatto, ma se serve sono scelte che dobbiamo essere in grado di compiere ulteriormente.
“Condivido gran parte dell’ordine del giorno al voto quest’oggi e c’è un altro contesto che è stato richiamato e che riguarda l’indebolimento delle agenzie educative, di una fragilità maggiore delle famiglie. L’emergere di una complessità sociale ha a che fare anche con comportamenti individuali e con la percezione del rischio, non ancora diffuso a sufficienza, di una cultura della sicurezza. Si è fatto molto, non siamo stati fermi dal 2010, ma non basta.
Abbiamo bisogno di parlare un linguaggio di verità, al di là dell’ondata emotiva, cosa che ha fatto anche quest’ordine del giorno. Certo fermate più sicure, ma a volte quando queste sono state proposte, più distanti di 50 metri magari, abbiamo registrato anche le proteste della famiglie, perché i figli dovevano fare 50 metri in più a piedi. Dobbiamo riconoscere che i mezzi di trasporto scolastico subiscono danneggiamenti inaccettabili (ho visto foto di mezzi che avevano due mesi di vita distrutti). C’è il fenomeno ancor più complesso del bullismo. Bisogna chiedere ai genitori di prestare maggiore attenzione quando portano i bambini a scuola, per una mobilità sicura e corretta in prossimità delle scuole.
“Abbiamo bisogno di una rinnovata formazione, di informazione e di fare un patto tra tutti coloro che sono in grado di determinare le azioni individuali e collettive.
Se decidiamo, come abbiamo fatto, di innalzare l’asticella, serve una rinnovata campagna che coinvolga i genitori, le scuole, sulla sicurezza stradale, la sicurezza del trasporto in generale. Ricorderete a Reggio come alcune proposte di revisione della mobilità abbiano raccolto molte critiche, ma la priorità è la sicurezza e dobbiamo andare avanti in questa direzione. Dobbiamo porci il tema complesso di cambiare i tempi e gli orari della città.
Certo abbiamo bisogno delle forze di polizia, ma soprattutto dell’azienda.
“Vi annuncio che da domani saranno presidiate le fermate: davanti all’istituto Zanelli, in via Paterlini, in piazzale Europa e a porta Santa Croce.
Abbiamo bisogno di riprendere l’azione degli steward, sperimentazione durata tre mesi con qualche risultato. Tutto ciò nella consapevolezza delle limitate risorse disponibili. Forse si dovrà rinunciare a qualche corsa che oggi vede due o tre passeggeri, date le poche risorse dobbiamo darci delle priorità.
Dobbiamo agire più efficacemente, non siamo stati inerti in questi anni, ma abbiamo imparato la lezione.
Proponiamo un Tavolo di lavoro, già da questa settimana, che coinvolga le istituzioni, le scuole, ma anche una delegazione degli studenti con cui stringere un patto.
Abbiamo bisogno di avere al nostro fianco le aziende, che devono essere nostre alleate.
Inoltre – al di là delle responsabilità individuali che sono ancora in fase di accertamento – vorrei esprimere apprezzamento e vicinanza per il difficile lavoro degli autisti, un lavoro delicato e complesso. Abbiamo bisogno anche di loro e, se serve, anche di maggiore formazione. Assumiamo come strategia – ha concluso il sindaco vicario Ferrari – un’azione che ci coinvolga tutti”.