Perugia, 6 OTT – “Un taglio drastico, che riguarderà decine di società soprattutto dove attualmente la Regione è indirettamente presente attraverso Sviluppumbria o Umbria Mobilità; l’uscita, compatibilmente con le regole delle società cooperative, da cinque cooperative agricole e la trasformazione che porti ad una nuova soluzione organizzativa per due società, Tela Umbra e lo Stabilimento Tipografico Pliniana e che permetta di mantenere antiche attività artigianali che costituiscono indubbiamente un patrimonio storico e culturale della nostra Regione”.
Molto più articolato invece il programma per quello che riguarda le partecipazioni indirette delle Regione, attraverso Sviluppumbria, Gepafin e Umbria TPL e Mobilità. “Tra le partecipazioni detenute da Sviluppumbria – ha proseguito Bartolini – ci sono attualmente 21 società. Dodici sono già in stato di liquidazione e sulle restanti nove, oltre a Consorzio 3A e Gepafin, manterremo la presenza in Umbria Fiere e nella società di gestione dell’aeroporto Sase, mentre si chiuderà la partecipazione nel Consorzio Flaminia Vetus, in Quadrilatero Umbria-Marche e nell’Interporto Marche. Non cambia nulla invece per le 38 partecipate da Gepafin in quanto queste società sono sottratte dall’applicazione della legge Madia “e comunque – ha dichiarato Bartolini – una società è già in liquidazione, una, la SICI – Sviluppo Imprese Centro Italia è strategica per reperire risorse finanziarie di carattere privato che possano sostenere le piccole e medie imprese e le altre 36 partecipazioni riguardano misure di ingegneria finanziaria che hanno l’obiettivo di sostenere processi di sviluppo aziendali attraverso il finanziamento in capitali di rischio”. Saranno invece dismesse le partecipazioni in tutte e quindici le società collegate ad UmbriaTPL e Mobilità. Per cinque di esse è già in corso il procedimento di liquidazione (Ecoè, Ergin, Genzano Parcheggi, Radtur e Lazio Mobilità) mentre per le restanti dieci è stata decisa la dismissione in quanto ritenute non strategiche e non necessarie per le finalità istituzionali della Regione Umbria. Le procedure di alienazione saranno espletate nel biennio 2018-2019, ovviamente nel rispetto delle leggi e dei diritti di prelazione dei soci.
“Adesso – ha concluso Bartolini – però oltre al piano straordinario di razionalizzazione che abbiamo approvato, occorrerà certamente metter mano ad una legge regionale che imponga il divieto di partecipare a società che svolgono la propria di attività fuori dal territorio regionale (basta con società che se ne vanno al Cairo o a Canicattì…).
In secondo luogo occorrerà procedere, specie nei settore dei rifiuti, ad un accorpamento dei gestori per raggiungere le necessarie economie di scala e la stessa cosa andrebbe fatta per il settore idrico. La Regione Umbria può diventare un punto di riferimento per i Comuni: nel prossimo autunno convocheremo gli Stati generali dell’Umbria sui Servizi pubblici locali e le società partecipate. Verranno invitati a partecipare province e comuni, i gestori, i principali stakeholders, comprese le associazioni degli utenti, a discutere di un settore così vitale dell’economia e della società regionale”.