Sul sito della Conferenza Stato Regioni, una nota di agenzia annuncia che “a partire dal 2016 i risultati della determinazione dei costi standard sono utilizzati dagli enti concedenti come elemento di
riferimento per la determinazione delle compensazioni economiche previste nei contratti di servizio agli operatori, con le eventuali integrazioni che tengano conto delle specificità del servizio e degli obiettivi degli enti locali sia in termini di programmazione dei servizi che di promozione dell”efficienza del settore”.
Nella nota si spiega che questo è quanto previsto in “un articolo di una bozza di disegno di legge sul trasporto pubblico locale allo studio del governo”. La bozza di articolo – prosegue la nota – specifica che “sono fatti salvi gli affidamenti già assegnati e le procedure di gara già avviate” e che lo stesso articolo prevede che dal 2015 una quota crescente del Fondo per il finanziamento del trasporto pubblico locale” è ripartita tenendo conto dei costi standard. In sede di prima applicazione tale quota è pari al 5 per cento”, si legge ancora nella nota dell’agenzia parlamentare che ha preso visione della bozza del governo.
Bisogna essere esperti di procedure ministeriali per capire se vi sia un collegamento tra questo annuncio del disegno di legge e la mancata erogazione dei fondi per il trasporto pubblico locale per il 2015, quando ormai siamo arrivati a metà marzo del 2015. ASSTRA e ANAV, le associazioni che riuniscono le aziende di trasporto locale in Italia, hanno preso carta e penna proprio per lamentare questo ritardo con una lettera inviata ai ministri Lupi e Padoan, capi di gabinetto e funzionari, oltre che al presidente della Conferenza Stato Regioni Sergio Chiamparino.
Nella lettera – firmata dai presidenti Roncucci e Biscotti – si fa presente che “soltanto nella seduta dello scorso 26 febbraio la Conferenza Unificata ha espresso parere favorevole sullo schema del decreto interministeriale Economia/Trasporti attraverso il quale, ai sensi dell’art. 16-bis, comma 6, del D.L. 95/2012 e s.m.i., è ripartito, a titolo di anticipazione, tra le Regioni a Statuto ordinario il 60 per cento dello stanziamento annuale del Fondo per ii concorso finanziario dello Stato agli oneri del TPL nelle more del riparto definitivo.”
“Dobbiamo, quindi, purtroppo registrare per il terzo anno consecutivo – prosegue la lettera di ASSTRA e ANAV – un preoccupante ritardo nel procedimento di adozione del decreto che, invece, dovrebbe essere emesso in tempo utile a garantire l’erogazione delle quote mensili di anticipazione del Fondo a ciascuna Regione già a partire dal mese di gennaio di ogni anno.” I presidenti delle due associazioni osservano che, ai fini del completamento dell’iter di adozione del provvedimento, sono necessari per legge una serie di passaggi (firma dei due ministri competenti, verifiche dell’Ufficio Bilancio e registrazione della Corte dei Conti e, infine, pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale) che fanno prevedere inevitabilmente tempi lunghi per un atto che è assolutamente propedeutico all’emissione dei decreti di pagamento alle Regioni delle mensilità spettanti, cioè alla disponibilità concreta dei soldi.
Le associazioni delle imprese di trasporto locale fanno presente che, già nel 2013 e nel 2014, l’allungamento dei tempi procedurali ha provocato “un gravissimo ritardo” nell’erogazione di fondi che costituiscono già un’anticipazione solo parziale delle somme spettanti e ciò ha creato “conseguenti e insostenibili difficoltà finanziarie per gli operatori del settore”, i quali – denunciano ASSTRA e ANAV – “sono stati costretti a ricorrere al mercato del credito sostenendone i rilevanti costi connessi e, in diversi casi, hanno avuto problemi oggettivi nell’adempiere agli impegni nei confronti dei propri dipendenti e dei fornitori”.
La lettera si conclude con un invito a “darsi una mossa” per accelerare il più possibile le varie fasi procedurali ed è sperabile che l’invito sia accolto: non è inutile ricordare che le aziende di trasporto pubblico locale vengono da anni di costante riduzione dei fondi messi a disposizione per contribuire allo svolgimento del servizio e molte di esse vivono una situazione di difficoltà anche per la disponibilità delle risorse minime.
Contemporaneamente, con l’annuncio che si è in dirittura di arrivo per la definizione dei “costi standard”, si spera che la situazione del trasporto locale – anche se solo dal 2016 – vada verso una situazione di “normalità” e regolarità: finora, difatti, l’alibi per tagli e indeterminatezza nell’attribuzione delle risorse sono state le presunte “inefficienze” e “sprechi” – con una generalizzazione approssimativa e sommaria più volte denunciata dalle stesse ASSTRA e ANAV – del settore cui una legislazione organica e razionalizzatrice (i cui ritardi nell’emanazione sono sotto gli occhi di tutti) avrebbe dovuto porre riparo. Come si dice: finchè c’è vita, c’è speranza (ma, nel frattempo, consentiamo perlomeno alle imprese di sopravvivere, ricevendo il dovuto).