Firenze, 30 GIU – Il presidente Enrico Rossi l’aveva promesso al ritorno nel gennaio 2013, il Treno della Memoria è una esperienza che non subirà tagli. Così stamani la Giunta regionale ha approvato su proposta dell’assessora alla cultura Sara Nocentini il programma e il finanziamento, pari a 410mila euro, per la nona edizione del treno a gennaio 2015.
“Attraverso la conoscenza e la memoria dello sterminio nazifascista, delle leggi razziali e della deportazione in Italia – ha commentato l’assessora Nocentini – il progetto si propone sin dalla sua ideazione, grazie all’iintuizione e alla forza organizzativa di Ugo Caffaz, di diffondere tra i giovani una cultura dei diritti umani e della cittadinanza, fondata sull’inclusione e sulla convivenza delle diversità, contro ogni razzismo e forma di discriminazione nei confronti di etnie, culture e religioni diverse”.
Il viaggio-studio ad Auschwitz, promosso in collaborazione con le Amministrazioni provinciali, il Circondario Empolese-Valdelsa, il Comune di Firenze, l’azienda DSU Toscana, la Fondazione Museo della Deportazione e Resistenza di Figline di Prato, coinvolgerà 500 studenti e 75 insegnanti in rappresentanza degli istituti di istruzione secondaria superiore della regione, e 50 studenti universitari. Insieme a loro parteciperanno come sempre testimoni sopravvissuti ai campi di sterminio, rappresentanti delle comunità ebraiche e delle associazioni degli ex-deportati (politici, militari, omosessuali, Rom).
Il percorso di preparazione del Treno della memoria inizierà, come ormai d’abitudine, con l’incontro estivo di studio alla Certosa di Pontignano (SI) dal 25 al 29 agosto prossimi, degli insegnanti che prepareranno gli studenti al viaggio. Si intende offrire così una specifica occasione di approfondimento interdisciplinare della didattica della Shoah e del tema della persecuzione e deportazione razziali in Europa e in Italia, della trasmissione della memoria e del ricordo attraverso le generazioni nei suoi aspetti storici, psicologici, filosofici, religiosi, letterari, storici e artistici.
Particolare attenzione sarà inoltre dedicata all’individuazione delle strategie educative e delle metodologie adeguate, per affrontare alcuni temi cruciali che sono al centro di una pedagogia della Shoah e della formazione dei giovani: il problema della scelta di fronte al male, la costruzione del pregiudizio, le nuove discriminazioni, il rapporto tra il singolo e la massa, il conformismo.