Roma, 17 NOV – “Le misure previste nel piano industriale di Atac, insieme a diversi indicatori che segnalano una importante inversione di tendenza e un recupero di efficienza aziendale, hanno indotto Roma Capitale ad accompagnare l’azienda di trasporti capitolina nel percorso di risanamento, nonostante le emergenze cui deve far fronte il bilancio di Roma Capitale nell’attuale difficile congiuntura economica. La dimostrazione di questo rinnovato sostegno dell’Amministrazione capitolina sta nella decisione della Giunta di trasferire in proprietà ad Atac, nell’ambito dell’assestamento di bilancio, 18 convogli Caf, per un valore complessivo di 150 milioni di euro, avviando così il processo di ricapitalizzazione dell’azienda, che dovrà completarsi entro e non oltre il primo semestre 2015. La Giunta nella seduta odierna, nello stesso tempo, ha anche trovato la copertura a tutte le spese legate al contratto di servizio 2013-2014, mettendo così in sicurezza i conti di Atac con una reale e concreta prospettiva sulla continuità aziendale”. Lo dichiara, in una nota, Guido Improta, Assessore alla Mobilità e ai Trasporti di Roma Capitale.
“Roma Capitale potrà continuare a sostenere Atac – prosegue Improta – soltanto in presenza di segnali di recupero della normalità e di disponibilità da parte dell’Azienda e delle organizzazioni sindacali a proseguire questo processo virtuoso. Il primo e più importante segnale dato da Atac in questo senso riguarda la ristrutturazione retributiva prevista dall’accordo con i sindacati del 27 giugno scorso per il personale della quarta area (verificatori, ausiliari del traffico e della sosta) e dell’area amministrativa, grazie al quale nel mese di ottobre 2014 si è registrato un calo delle giornate di assenza che va, rispettivamente, dal 5,3% al 15,7% (rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente). A seguito di quell’accordo le assenze riconducibili a malattia sono calate del 28,3% (personale della quarta area) e 23,5% (personale area amministrativa). Questi dati portano alla necessità di estendere il nuovo modello retributivo, legato all’effettiva presenza, anche alle altre aree operative, nell’ottica di proseguire nel processo di risanamento e rilancio dell’Azienda”.