Roma, 16 MAG – Il Consiglio di Amministrazione di ATAC, presieduto da Roberto Grappelli, ha approvato il Progetto di Bilancio 2013, con una perdita di esercizio di 219 mln (156,7 mln nel 2012).
Mentre sul versante della gestione caratteristica si è registrato rispetto al 2012 un incremento dei ricavi tariffari (+18 mln) ed una riduzione sia della componente principale dei costi della produzione (costo di personale, -5 mln), sia dei costi per servizi e materiali (-20 mln circa), il valore della produzione per il contratto di servizio è calato rispetto al 2012 (-11 mln) per effetto delle minori percorrenze km erogate sulla superficie, dovute in parte alle criticità finanziarie e alla forte esposizione nei confronti dei fornitori principali.
La maggiore perdita rispetto al 2012 è stata dunque originata da fattori esogeni riconducibili alla gestione finanziaria e straordinaria, ed in particolare dalla crescita degli oneri finanziari netti (tra cui si segnalano 18 mln di interessi passivi per ritardati pagamenti verso fornitori), dalla svalutazione di poste di credito verso Roma Capitale volte a sanare definitivamente la riconciliazione contabile con l’azionista e garantire un maggiore grado di trasparenza in vista delle scadenze connesse al piani di rientro che Roma Capitale si accinge a predisporre, ed infine dall’effetto contabile negativo connesso alla transazione con la Gestione Commissariale, con il cui apporto di cassa la società ha potuto  fronteggiare le esigenze di copertura degli impegni, prevalentamente a favore dei fornitori essenziali. L’operazione ha inoltre permesso di compensare le minori entrate finanziarie da Roma Capitale, entrate che nel periodo luglio- dicembre 2013 si sono ridotte in misura molto significativa per effetto delle modifiche apportate alla proroga del contrato di servizio.

Nel corso del 2013, infatti, non essendosi ancora perfezionato il trasferimento da Regione Lazio a Roma capitale degli importi di recente definiti (100 mln), che appaiono comunque non congrui rispetto alla domanda di trasporto che l’azienda è chiamata a soddisfare, la gestione ha pesantemente risentito dei minori flussi di cassa pervenuti.
Inoltre, sempre nel 2013 occorre ricordare che la perdita risente di costi non ricorrenti quali:

•+11 mln di costo di personale per il riconoscimento della “una tantum” erogata ai dipendenti per effetto dell’accordo Governo-Sindacati del dicembre 2012
•+2,4 mln di costo “up front” derivante dalla rimodulazione dell’indebitamento bancario, sottoscritta ad ottobre
•+2 mln per il leasing finanziario dei nuovi autobus, a cui la società ha dovuto ricorrere per sopperire alla assenza di contributi per nuovi investimenti.

Per quanto attiene al profilo patrimoniale, la rimodulazione dell’indebitamento bancario, in larga parte da breve a medio termine realizzata a ottobre 2013, si è associata ad un ammontare sempre molto rilevante di capitale circolante.
Sotto questo aspetto, occorre evidenziare l’aumento dei crediti verso la Regione Lazio, oggetto di contenzioso apri a circa 400 milioni di euro, legato al mancato riconoscimento dei rimborsi per i rinnovi dei CCNL.

L’indebitamento finanziario bancario netto si è mantenuto pressocchè costante (300 mln circa), con una differente composizione al suo interno, mentre l’indebitamento verso i fornitori, sia pure in crescita rispetto al valore del 2012,  ha beneficiato dei recuperi dell’ultima parte dell’anno, resi possibili anche dal ricorso alle linee di credito disponibili, garantito dalla sottoscrizione dell’operazione con le banche fornitrici e dalla cassa generata dalla transazione in ambito della gestione commissariale di Roma Capitale.
Il livello di patrimonio netto, in presenza della perdita di esercizio riportata nel progetto di bilancio, al 31.12.2013 rileva già una parziale erosione del capitale sociale  e attesta la fattispecie del 2446 c.c..
Il CdA, inoltre, ha approvato il budget per l’esercizio 2014 che, a perimetro sostanzialmente costante delle insufficienti risorse pubbliche ad oggi disponibili, attestate su un valore coerente allo stanziamento sul bilancio di previsione di Roma Capitale, porterà nel corso dell’anno  ad un miglioramento strutturale della gestione caratteristica e ad una inversione di segno del margine operativo lordo che è previsto diventare positivo per circa 20 milioni.
L’azienda, infatti proseguirà la politica rigorosa di contenimento dei costi ed efficientamento dei ricavi che prevede ulteriori riduzioni del numero dei dirigenti, la ridefinizione della struttura retributiva, insieme alla già avviata razionalizzazione della rete di superficie, alla revisione selettiva dei costi esterni a favore dell’internalizzazione, all’intensificazione dei controlli, con il relativo e atteso aumento dei ricavi da mercato

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