Reggio Emilia, 12 FEB – Reggio Emilia è risultata nel 2013 al primo posto fra le città medie italiane e al quarto posto assoluto in Italia per i servizi digitali, secondo la classifica dello Smart City Index: un risultato da consolidare e una buona base per andare oltre e fare meglio.
Il nuovo obiettivo è coinvolgere di più i cittadini, per rendere Reggio Emilia, nelle scelte strategiche come nelle azioni di vita quotidiana, una città intelligente, abile, rapida, semplice, appunto Smart. Su questo termine, “smart”, si gioca infatti una parte significativa della qualità della vita di una comunità, si giocano opportunità di crescita e di dialogo con altre comunità.
Ecco il perché del progetto Open Urbe, nell’ambito dell’Agenda digitale locale di Reggio Emilia: un progetto di partecipazione – che fa leva sui social network come veicoli appunto di partecipazione e proposta e fa quindi del web la “piazza” di incontro – per raccogliere segnalazioni e bisogni che possono trovare risposta attraverso l’innovazione tecnologica e la costruzione di nuovi servizi online, app o proposte su misura.
Dopo un primo invito a segnalare bisogni e fare proposte di innovazione, una ventina di giorni fa – rivolto a cittadini, associazioni, aziende, scuole, istituzioni e tutti coloro che vivono, lavorano o studiano a Reggio Emilia – sono pervenuti al Comune di Reggio 74 contributi nei diversi asset tematici: la mobilità (smart mobility), lo sviluppo economico (smart development), il territorio e la tutela dell’ambiente (smart environment), la cura delle persone e la socialità (smart people), l’attrattività e le opportunità culturali (smart living), la relazione con l’amministrazione pubblica (smart governance).
E’ emerso nel corso della conferenza stampa svolta ieri mattina dall’assessore alla Cura della comunità Natalia Maramotti, insieme con il dirigente del Servizio Partecipazione e Decentramento Roberto Montagnani, la dirigente del Servizio Comunicazione e Sviluppo delle tecnologie Nicoletta Levi e la responsabile della Gestione delle strutture tecnologiche del Comune di Reggio, Barbara Leoni. Durante l’incontro è stato fatto un primo punto sulla raccolta di bisogni e proposte, sui principali conteniti e sulle modalità dell’Ost – Open space technology in programma sabato prossimo, con una precisazione, in merito a notizie di stampa apparse oggi, anche sul costo effettivo dell’iniziativa.
Alcuni esempi di proposte pervenute:

– sull’asset “Mobility”, predisporre un sistema social che permetta di condividere ed usufruire della disponibilità di passaggi auto (Car Sharing);

– sull’asset “People”, realizzare un’app sugli “asili” (Nidi e scuole d’infanzia) reggiani, che presenti l’approccio educativo adottato e che permetta di recuperare informazioni utili per la scelta dell’”asilo” per i propri figli (OpenDay, attività, convenzioni, orari, posizione, personale… );
– sull’asset “Governance”, pubblicare i dati del Bilancio comunale in formato open data, in modo da permette a chiunque di analizzare come vengano spesi i soldi, come vengano incassati e permette letture più semplici e significative dei stati stessi, per aumentare il livello di trasparenza dell’Amministrazione;

– sull’asset “Development”, realizzare una vetrina virtuale per le start up, per favorirne la conoscenza, lo sviluppo economico e generare sinergie fra le aziende;

– sull’asset “Environment”, sfruttare gli smartphone, ormai diffusi in maniera capillare,
per raccogliere e georeferenziare informazioni e segnalazioni riguardanti rifiuti abbandonati e varie problematiche ambientali. I cittadini diventerebbero in questo modo i “sensori” che rilevano problemi in città (Big data);

– sull’asset “Living”, realizzare un luogo virtuale dove sono raccolte tutte le molteplici iniziative che spesso ‘la città’ mette a disposizione: dalle ludoteche aperte, ai cinema, alle mostre, alle iniziative commerciali.

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