Perugia, 3 MAR – “E’ ormai quasi concluso il recupero dell’intero tratto della ferrovia Spoleto-Norcia, una infrastruttura che fino agli anni Sessanta è stata fondamentale per i collegamenti della Valnerina e che oggi rappresenta nuovamente un elemento strategico per l’attrattività turistica e lo sviluppo del territorio”: lo ha detto l’assessore regionale ai trasporti, Silvano Rometti, nel corso del convegno che si è tenuto in occasione di “Nero Norcia”, a Norcia, dedicato proprio alle prospettive legate al rilancio della ex ferrovia.
“Il recupero e la riqualificazione di questa tratta ferroviaria ha infatti già interessato 45 dei 52 chilometri complessivi dell’itinerario, così da garantirne una nuova fruibilità attraverso il transito pedonale, ciclabile e a cavallo – ha detto Rometti. Mentre sono attualmente allo studio possibili soluzioni alternativa per i restanti 7 chilometri dell’infrastruttura su cui occorre ancora intervenire, da Casale Volpetti a Serravalle, occupati dell’ammodernamento del tracciato della strada statale.
Per l’itinerario ciclabile sull’ex ferrovia – ha poi ricordato l’assessore –, inserito nella rete di mobilità ecologica di interesse regionale, la Regione ha stanziato 3 milioni e 350mila euro nell’ambito del Programma integrato per le aree terremotate. Un impegno finanziario che ha consentito la rivitalizzazione di una opera dismessa, con la valorizzazione del patrimonio naturale e ambientale e dei borghi storici che attraversa. Il recupero della Spoleto Norcia – ha proseguito – si inserisce nel Piano per la mobilità dolce regionale, che si sviluppa su tutto il territorio e in stretta connessione con la ciclabile Spoleto – Assisi. L’obiettivo è realizzare in Umbria un itinerario ‘dolce’ di 110 chilometri che colleghi le città dei due Santi Benedetto, Patrono d’Europa, e Francesco, Patrono d’Italia”.
“Ora – ha concluso Rometti – è necessario individuare modalità di gestione efficienti della Spoleto Norcia proprio per dispiegarne fino in fondo le potenzialità. La Regione farà quindi la propria parte affinché si creino le condizioni per un percorso unitario che metta insieme tutti i soggetti dei territori interessati, dalle istituzioni alle associazioni”.