E’ trascorsa la prima settimana dei nuovi assessori ai trasporti delle città che hanno rinnovato le loro amministrazioni comunali. Molte le novità, e non poteva essere diversamente, visto il terremoto elettorale che ha visto passare due città importanti come Torino e Roma da amministrazioni targate PD al movimento di Beppe Grillo. Contro ogni previsione della vigilia, il nuovo sindaco di Milano Beppe Sala promuove Pierfrancesco Maran (che ha avuto ottimi risultati di preferenze) dalla Mobilità all’Urbanistica, spostando dalla Polizia locale alla Mobilità Marco Granelli. Confermato l’assessore di Napoli (Mario Calabrese) mentre il sindaco di Bologna Merola si è tenuta stratta la delega ai trasporti. A Torino, passata dal Centro-sinistra al M5S, la poltrona viene affidata a Maria Lapietra. Roma, come si poteva intuire, è stata al centro delle indiscrezioni e la definizione della nuova Giunta è stata faticosa: prima si è indicato Marco Ponti “ci ho parlato ma ho subito detto che per me la strategia è una sola: fare le gare”), poi la docente del Politecnico di Torino Pronello (che avrebbe rinunciato) ma al momento in cui scriviamo il nome più accreditato sembra essere quello del giovane consigliere M5S Enrico Stefàno (29 anni) che di trasporti si è occupato come consigliere di opposizione durante la breve esperienza della giunta Marino. Il candidato assessore sembra avere le idee chiare, e in fondo, abbastanza in linea con quello che si fa in tutte le città del mondo e che nella Capitale non si è mai fatto (mobilità dolce e piste ciclabili, corsie preferenziali, bus a metano, razionalizzazione delle fermate, asservimen- numero 62- 6 Luglio 2016 3 to semaforico, obliterazione obbligatoria e bigliettazione elettronica sul modello della Oyster Card, sviluppo della rete tramviara). Certo, a Roma c’è un piccolo problema, anzi, ce ne sono due: il primo è l’Atac, azienda forse troppo grande e troppo indisciplinata per essere riformata. Ma il M5S ha chiaramente detto che l’azienda dovrà rimanere totalmente del Comune ed essere resa competitiva per il 2019, quando si dovranno obbligatoriamente far le gare. E se da una parte le due ultime dirigenze di Atac sono riuscite a rimettere i conti ad un livello di decenza, sull’efficienza del servizio siamo al Medioevo. Tutti i cittadini romani che usano i mezzi pubblici sanno quanto bisogna attendere ad una fermata un autobus e le informazioni elettroniche indicano orari di partenza al capolinea che nessuno rispetta. Il secondo problema è rappresentato dalla profonda indisciplina dei cittadini romani e delle centinaia di migliaia di ospiti e turisti. Il parcheggio in doppia fila è la regola, non pagare il biglietto dell’autobus è la normalità. A Lisbona quando qualcuno sul tram non fa “bip” tutti si girano e lo guardano con disprezzo; a Roma ci si gira quando qualcuno timbra il biglietto. Riuscirà il nostro giovane eroe a convincere i romani che si deve andare in bicicletta, pagare il biglietto e lasciare a casa la macchina parcheggiata regolarmente (in una città dove non esistono parcheggi sotterranei condominiali)? Riuscirà nel suo intento di costruire su tutte le strade consolari una pista ciclabile? Auguri, auguri di cuore.