Un grido di allarme è stato lanciato nei giorni scorsi da ASSTRA e ANAV poiché  l’appena costituito Fondo, destinato a rinnovare il parco automobilistico del TPL italiano, potrebbe essere utilizzato per altri scopi.

Come è noto il parco autobus nazionale presenta un’età media di 13 anni contro una media europea di 7, circa il 12% dei mezzi ha livelli di emissione Euro 0 o pre Euro 0, i costi di manutenzione per un mezzo vetusto sono sei volte superiori a quelli di un veicolo nuovo. A fronte di questa situazione era stato quindi accolto con molto favore quanto previsto dalla Legge di Stabilità che individuava nella costituzione di un apposito Fondo, con una dotazione di un miliardo, lo strumento che avrebbe consentito di ammodernare il parco automobilistico destinato al trasporto pubblico, che, appunto, si trova nella situazione sopradescritta.

E’ evidente che una volta effettuato lo stanziamento c’è poi il problema delle allocazioni delle risorse che, ahimè, sono poche e, in sede di auto-coordinamento regionale ,sembrerebbe che stia prevalendo l’idea, da parte delle Regioni, di ridurre una quota del Fondo per destinarlo ad altre esigenze.

Anche se siamo perfettamente consapevoli che la situazione finanziaria del Paese pone vincoli stringenti alla spesa pubblica, va assolutamente evitato che al settore del trasporto pubblico venga ridotta la disponibilità del Fondo poiché tre sono gli obiettivi che, attraverso il suo utilizzo, si potrebbero raggiungere e cioè: rendere il servizio offerto di qualità e attraente per la clientela, ridurre l’impatto ambientale dei mezzi di trasporto e diminuire i costi aziendali relativi ai consumi e alle manutenzioni.

In tal senso ASSTRA e ANAV hanno scritto recentemente al ministro dell’economia Padoan, al Ministro dei Trasporti Lupi, al Presidente della Conferenza dei Presidenti delle Regioni Chiamparino e al Presidente dell’ANCI Fassino affinché venga garantita la originaria  destinazione del Fondo al trasporto pubblico.

Ci auguriamo che gli impegni presi con la costituzione del Fondo vengano onorati.