Non è un’esagerazione affermare che in 50 anni di vita la Ferrotramviaria – Ferrovie del Nord Barese è diventata una pietra miliare nel panorama del trasporto pubblico locale in Puglia. Il mezzo secolo della linea ferroviaria BariBarletta, inaugurata il 30 settembre del 1965, è infatti da considerare una sorta di spartiacque nella gestione della vita quotidiana di decine di migliaia di pendolari che dal nord della Terra di Bari raggiungono il capoluogo per motivi di studio o di lavoro. “In 50 anni sono cambiate molte cose – spiega il Direttore generale di Ferrotramviaria, Massimo Nitti – ma non c’è dubbio che la ferrovia Bari-Barletta sia quasi ‘di famiglia’ per i nostri clienti. E non è soltanto una questione di abitudine perché soprattutto negli ultimi anni le novità sono state così tante, e così importanti, che sono stati fatti passi da gigante in termini di qualità del servizio offerto. Il nostro parco rotabile, cioè i treni, è tra i più moderni d’Italia; così come con i raddoppi della linea abbiamo notevolmente ridotto i tempi di trasferimento. E poi c’è stato il collegamento tra il cuore di Bari ed il quartiere San Paolo, che è stato letteralmente restituito alla città; ed il collegamento con l’aeroporto di Bari Palese, che resta il nostro fiore all’occhiello”. Nel futuro, tante novità: “Ad esempio – conclude il Direttore di Ferrotramviaria – un progetto di grande i m p o r t a n z a strategica per la Puglia come l’interramento dei binari ad Andria (dove al termine dei lavori le stazioni saranno d i v e n t a t e tre), oltre al raddoppio dei binari su tutta la tratta, fino a Barletta. Tutto ciò porterà a un ritorno di altissimo livello in termini di mobilità. Il fulcro di questa operazione resta il nodo ferroviario di Bari, che è un po’ indietro anche se finalmente ci sono investimenti importanti. Non dimentichiamo, infatti che l’obiettivo finale è di rendere interoperabili i 650 chilometri di rete regionale con i circa 750 chilometri di Rete ferroviaria italiana in Puglia. Ovvero, circa 1500 km ad oggi separati, ma che a conclusione dei lavori consentiranno ai treni di viaggiare indifferentemente sulla rete di Ferrotramviaria come su quella di RFI”.