Muoversi rispettando la natura e l’ecosistema in cui viviamo si può ed ora pare stia diventando anche “cool”. Non passano giorni in cui non escano dati, statistiche o studi che misurano il misurabile, e non solo. Dalla propensione all’acquisto di nuove automobili alla scelta di muoversi a piedi o meno per raggiungere il posto di lavoro, dalla definizione di “persona smart” al miglior “mezzo smart”. Tutti questi numeri hanno in comune una cosa ben chiara, in Italia c’è ancora molto da fare in tema di mobilità sostenibile…siamo solo all’inizio! A tal proposito basta guardare, anche qui, quello che ci dicono i dati del Libro Bianco dell’Eurispes sul trasporto merci e persone, dove si evidenzia che nelle grandi aree metropolitane si contano oltre 600 automobili ogni mille abitanti con picchi di oltre 700 a Roma e Firenze.
Eppure in Europa di esempi eccellenti ce ne sono ovunque, non solo nella fredda Copenhagen, città vincitrice dell’“European Green Capital” 2014. Basti pensare ai progressi delle città spagnole che, insieme a Francia, Ungheria, Svezia e Slovenia, hanno partecipato all’edizione 2014 della Settimana europea della Mobilità Sostenibile, vincendo il premio SUMP per aver promosso, nella località di Rivas Vaciamdrid, un piano di mobilità sostenibile volto a diminuire l’alta percentuale di trasporti privati che avviene in città (81%), attuando migliorie per la sicurezza stradale e per l’inquinamento atmosferico.
Il nostro bel Paese, che bene si presterebbe ad iniziative di promozione di mobilità alternative alle auto, considerate le condizioni meteo molto favorevoli e la dimensione dei nostri centri abitati, sta cercando lentamente di colmare il gap venutosi a creare dopo anni di totale disinteresse politico alla questione. Prova ne sono le diverse iniziative per incentivare, ad esempio, l’utilizzo delle bici integrate con il sistema di trasporto pubblico locale oppure il boom che sta registrando il servizio di car sharing a flusso libero, avviato ormai da qualche mese in diverse città italiane, tra cui la capitale.
Infine, per quel che riguarda il trasporto pubblico tout court le aziende stanno facendo molto per “attirare” un maggior numero di utenti possibili. Il parco rotabili resta su per giù lo stesso di quello di una decina di anni fa, a parte poche iniziative sporadiche qua e là per l’Italia, ma tutti i servizi ad esso correlati stanno cercando di tenere il passo alla tecnologia che ormai vola. Ne è un esempio l’utilizzo aziendale dei social network per tenere aggiornati gli utenti, risolvere contenziosi o ricevere segnalazioni. Tra le new entry da non sottovalutare c’è il nuovo servizio Wahtsapp che Brescia Mobilità ha avviato lo scorso maggio attivando un numero dedicato a cui è possibile inviare un messaggio istantaneo direttamente a quattro centraliniste del gruppo che prontamente rispondono. L’idea verrà a breve replicata anche nelle città di Roma, Bergamo, Napoli e Palermo.

Da nord a sud le proposte iniziano ad essere numerose anche se mancano ancora di organicità e, soprattutto, di progettualità a livello nazionale.