Milano, 20 MAG – Sabato 21 giugno il tram 12 tornerà a circolare sulla prima parte di via Mac Mahon, a Milano, dopo una sospensione di diversi mesi, dovuta alla necessità ormai inderogabile di sostituire i binari ormai obsoleti dopo decenni di onorato servizio.

Ne hanno dato la conferma l’Assessore alla Mobilità, Pierfrancesco Maran, ed il Presidente di ATM, Bruno Rota, nel corso di una conferenza stampa tenutasi nella via e su una vettura tranviaria 4900 che ha effettuato un breve percorso di prova a beneficio degli intervenuti.

Il sabato successivo, 28 maggio, è prevista una festa di quartiere per celebrare la felice conclusione di un intervento non banale.

Infatti, via Mac Mahon, come molti altri viali milanesi, ospita una corsia riservata ai mezzi su rotaia che corre tra due filari di alberi. Queste lunghe tratte hanno consentito la conservazione del sistema tranviario negli anni lontani in cui le preferenze degli amministratori erano tutte indirizzate verso l’apparentemente più economica e flessibile gestione con bus ed oggi contribuiscono a forgiare una rete di forza  protetta in superficie che completa l’offerta delle metropolitane. Il 12, in particolare, collega il centro con i popolari quartieri periferici del nord ovest, fino all’ospedale Sacco di Vialba. Lo scorso anno, seppure lungo un percorso deviato, ha costituito una  alternativa per raggiungere il sito di Expo, scelta da migliaia di visitatori.

Tuttavia, la sostituzione delle rotaie avrebbe comportato l’abbattimento di circa 180 olmi, le cui radici col tempo si erano espanse sotto le traversine, anche a causa di un “solettone” di cemento posato ai tempi della costruzione della linea.

Benché l’impianto arboreo non fosse particolarmente pregiato –e una parte delle piante fosse ormai vicina alla fine della propria vita – la prospettiva di vede scomparire (almeno temporaneamente, in attesa della crescita di nuovi alberi che il Comune si era impegnato a collocare) la bella galleria verde aveva scatenato le proteste di una parte dei residenti, con assemblee pubbliche e conseguente ritardo dei lavori.

Alla fine si trovato un compromesso accettabile: solo una trentina di piante più ammalorate sono state abbattute (e, prontamente sostituite con altre più giovani); le altre sono state salvate grazie ad un delicato intervento che ha comportato il leggero sollevamento del piano del ferro ed una restrizione di una decina di centimetri nella distanza tra le due rotaie, che comunque consente il passaggio in sicurezza dei tram.

Inoltre sono state ricostruite le fermate, attrezzandole con banchine elevate per facilitare la salita dei passeggeri ed è stato creato un gradevolissimo tappeto erboso lungo i binari.

Quindi le due esigenze ambientali – conferma del servizio di trasporto non inquinante e salvaguardia del patrimonio arboreo – che parevano inconciliabili, ha trovato una sintesi del tutto soddisfacente.

Il caso del tram 12 costituirà certamente un precedente importante per analoghi interventi che si renderanno necessari in futuro non solo a Milano, ma anche in altre città italiane.