Roma, 31 MAR – Date sicure non ce ne sono, ma di certo la stazione di San Giovanni della Metro C aprirà in autunno e sarà una delle più belle del mondo. Lo hanno potuto constatare oggi i privilegiati visitatori di un’anteprima e, da domani, lo potranno vedere i cittadini che troveranno, se non i treni, almeno le porte aperte.
Ma perchè sia davvero funzionale al miglioramento della qualità di vita dei cittadini, la metro C non si dovrebbe fermare al Colosseo, ma proseguire almeno fino a Piazza Venezia. La considerazione è sulla bocca di tutti ma il vertice della Giunta grillina non ha ancora risposte certe: “L’obiettivo ora è arrivare a Fori Imperiali entro il 2021 e accelerare i lavori su Ambaradam. Sul resto del tracciato vedremo come organizzarci. Nel frattempo stiamo cercando di capire quale soluzione sia più adeguata alla città. Siamo intenzionati a valorizzare questa opera e bisogna vedere come”, ha detto l’assessore alla Mobilità di Roma Linda Meleo.
“La volontà politica di questa amministrazione – ha detto la sindaca Virginia Raggi – è quella di garantire il miglior trasporto pubblico possibile e questo significa valutare la fattibilità di ogni tipo di progetto: in base a una relazione che contempla tutte le soluzioni si sceglie poi la via tecnica. Fermo restando che la volontà politica è quella di implementare il servizio”.
“Si sta valutando come proseguire dopo Colosseo e su quale sia la scelta tecnico-economica più vantaggiosa. Ne stiamo parlando con l’amministrazione comunale e sono questi i lavori in corso a livello progettuale: quale è la soluzione migliore per arrivare se possibile a Ottaviano anche se sappiamo che ci vorranno ulteriori finanziamenti. Il minimo è arrivare a Venezia – ha dichiarato Pasquale Cialdini, amministratore unico di Roma – perché se Venezia rimanesse stazione di testa costerebbe molto di più, quindi se vogliamo risparmiare dovrebbe essere un passante.
Si sta valutando il modo migliore per usare finanziamenti esistenti e quindi fare il più possibile per avvicinarci a Venezia e poi o proseguire o arrivare dall’altra parte ovvero Ottaviano. Stiamo concertando questi studi anche con il Ministero dei Trasporti perché questa opera si regge con il 70% dei fondi dello Stato, il 12% della Regione e solo il 18% del Comune”.
Il collegamento San Giovanni con la linea A della metropolitana, già piuttosto sofferente, non rischia di mandarla definitivamente il tilt? “Speriamo non si creino problemi – ha replicato l’assessora Meleo – anche perchè non tutti i cittadini che arriveranno dalla Metro C decideranno di andare sulla A. Comunque per il miglioramento della frequenza prevediamo di comperare nuovi treni. E poi a Piazza San Giovanni ci saranno nuovi tram e più autobus”.
Come ribadito da tutti gli interventi nel corso della conferenza stampa, la realizzazione della Linea C della metropolitana di Roma, che attraversa vaste aree della periferia urbana e importanti settori del centro storico, ha richiesto una particolare attenzione agli aspetti archeologici e conservativi dei beni culturali, sia in fase di progettazione sia di esecuzione dell’opera.
“Un’attività – ricorda una nota congiunta di Soprintendenza, Metro C e di Roma Metropolitane – resa possibile grazie all’attento lavoro della Soprintendenza Speciale per il Colosseo e l’area archeologica centrale di Roma. L’allestimento della nuova stazione offrirà ai cittadini romani e ai turisti in visita nella città uno spettacolo raro in un contesto di trasporto metropolitano, costituito da reperti archeologici e da ritrovamenti unici.
“Gli scavi della nuova stazione, durati circa tre anni, hanno consentito di esplorare una stratigrafia di oltre 20 metri in profondità, con il ritrovamento di testimonianze della presenza umana e della storia della città su una superficie complessiva di quasi 3.000 metri quadrati.
Indagare questo sito complesso e pluristratificato su un’area così vasta ha rappresentato un’occasione di straordinaria importanza per approfondire la conoscenza di questo settore di Roma.
“La nuova stazione della Linea C permetterà a regime di collegare la Linea C alla Linea A, generando un effetto rete in grado di aumentare le possibilità di interscambio e di connessione tra i vari quadranti della città.
“La nuova Linea C della metropolitana di Roma – ad oggi in esercizio con uno sviluppo pari a circa 18 km e 21 stazioni – è tra le più moderne e tecnologiche metropolitane in esercizio a livello europeo, grazie ad un sistema di conduzione automatica senza macchinista a bordo gestito dal centro di controllo del Deposito Graniti”.