Aosta, 10 FEB – Come prevedibile la toppa dei bimodali è peggiore del buco della ferrovia.
Chi non ha capacità o voglia di programmare, progettare, guardare un po’ più in là del tempo di
occupazione di una Poltrona, trova sempre scorciatoie.
Rispetto al complesso problema della reietta linea Torino-Aosta i bimodali erano la cosa più facile:
semplici oggetti da comprare, per accaparrarsi uno stanziamento di una trentina di milioni di euro
dello Stato.
E fa niente se non servono a risolvere il problema della ferrovia valdostana che è prima di tutto, e da sempre, un problema di ritardi e disservizi legati al binario unico. Anche se poi si sprecano, per un certo modo di intendere la politica i soldi bisogna comunque e sempre acchiapparli.
Ma da quanto si legge in questi giorni dagli organi di informazione, questa operazione non sembra
andare a buon fine e si tratta di soldi che erano dei valdostani (per i turisti, per i pendolari, per gli
studenti, ecc.) e che si perderanno per “incapacità assessorile”.

“Questo bando, apparso subito incongruo agli esperti del settore, è l’ennesima riprova – ha
dichiarato la Presidente di Legambiente Valle d’Aosta Alessandra Piccioni – di una politica dei
trasporti sbagliata e pasticciona.
E allora, data l’inerzia della Regione, segnaliamo che non vorremmo la Valle d’Aosta perdesse
anche i 521 milioni che lo Stato ci ha assegnato nell’ultima manovra finanziaria, soldi che vanno
impegnati entro giugno e di cui l’amministrazione inspiegabilmente non parla.
La Regione si attivi subito per rendere esecutivo il progetto di elettrificazione e miglioria della tratta
presentato da RFI nel 2010. Altrimenti la Valle perderà una storica occasione per avere finalmente
una ferrovia normale grazie a operazioni strutturali sulla linea. Questa è l’ultima chiamata: non è
pensabile che ce ne siano altre”.

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