La Conferenza internazionale sulle tariffe nel trasporto pubblico locale organizzata da Asstra, Asstra Puglia e UITP a Bari ha mostrato che le tariffe sono un mondo, in parte finanche complicato da leggere, ma che comunque finisce per influire su tutta una serie di aspetti che interessano sia la vita delle aziende coinvolte nel settore che fattori che riguardano l’economia,la società, la dinamica dei territori e anche gli aspetti culturali e di comportamento. La conferenza ha avuto il merito di portare gran parte del mondo TPL a Bari, consentendo un confronto di esperienze e di valutazioni che ha arricchito non solo il dibattito, ma aiutato a comprendere la complessità dei problemi legati a quel semplice titolo di viaggio, che le nuove tecnologie hanno finito per rendere del tutto immateriale con la diffusione delle cards o delle applicazioni sui devices, fino a renderlo del tutto “inesistente” se la transazione di pagamento avviene (come negli esperimenti più evoluti, ad esempio già in funzione a Londra) sulla carta di credito personale. Manager ed esperti internazionali hanno portato al convegno le esperienze in corso in Francia, in Germania, in Spagna, in territori trasnfrontalieri come le zone al confine di un paese come il Belgio, dove un viaggio inizia in una nazione per attraversare la nazione confinante e concludersi semmai in un’altra nazione ancora. Il supporto della tecnologia si rivela in questo caso fondamentale, consentendo di superare quasi senza accorgersene problemi che un tempo richiedevano l’utilizzo di molti più materiali o risorse. Il convegno ha anche mostrato come i vantaggi della tecnologia siano straordinari anche per combattere un fenomeno come l’evasione tariffaria, in cui l’Italia risulta molto in ritardo rispetto ad altri paesi, ma che oggi può presentare anche case history di straordinario successo, come ha mostrato l’illustrazione alla conferenza dei risultati raggiunti da una azienda come Tper, che ha lanciato prima una grande campagna sotto lo slogan “Io vado, non evado” e poi attuato una rivoluzione radicale, imponendo la vidimazione obbligatoria per qualsiasi viag- numero 63- 13 Luglio 2016 3 gio effettuato anche da parte dei possessori di cards o abbonamenti. Ma il convegno ha soprattutto mostrato la complessità del tema delle tariffe. Le ricerche condotte da organismi internazionali come UITP, dall’Ufficio Studi di Asstra o da Isfort hanno svelato come siano diversi i fattori da prendere in considerazione quando si affronta il discorso delle tariffe. Lo studio condotto da UITP, ad esempio, ha verificato come un confronto tra le tariffe delle principali aziende di trasporto dei vari paesi possa portare a una diversità di risultati a seconda dei criteri che vengono utilizzati, ad esempio, per calcolare i livelli di contrbuzione pubblica: si può citare, tra gli altri, l’esempio della Germania, che attribuisce a un capitolo di bilancio totalmente diverso dai fondi utlizzati per sovvenzionare il trasporto pubblico tutte le risorse che lo Stato stanzia comunque per ridurre il prezzo di biglietti o abbonamenti a varie categorie disagiate, e altri esempi potrebbero aggiungersi allargando l’orizzonte ad altri paesi. Guardando all’Italia, le ricerche di Asstra e Isfort hanno messo in rilievo come il basso livello delle tariffe alimenti un circuito che penalizza l’intero settore e che rischia di trasformarsi, in alcuni casi, in un cane che si morde la coda. I bassi livelli tariffari, accoppiati ad un taglio delle risorse trasferite al settore (che ha raggiunto livelli del 20 per cento sommando i tagli degli ultimi anni), incidono non solo sui bilanci delle aziende, ma impediscono lo sviluppo dei servizi (se non costringono addirittura a diminuirli) e degli investimenti, alimentando la disaffezione degli utenti e la possibilità che l’aumento venga giustificato da un miglioramento delle prestazioni rese. Dall’altra parte, Asstra e Anav insistono, in particolare, sulla delicatezza sociale del tema delle tariffe, in particolare per quei servizi che le aziende svolgono in quei territori dove la domanda non potrà mai raggiungere livelli economicamente sostenibili, ma dove il diritto alla mobilità va comunque garantito. E’ in parte il tema che oggi vede dibattere – a proposito dei progetti di riforma del TPL – della necessità di definire non solo i “costi standard”, ma anche i “ricavi standard”, cioè il livello di remunerazione dei servizi che va comunque garantito per consentire l’operatività dei servizi stessi. Un dibattito che – comunque – coinvolge diversi temi e presenta aspetti inevitabilmente complessi, cui il convegno tenuto a Bari ha fornito elementi indubbiamente utili, come si può verificare dalla lettura delle relazioni e dei contributi dei partecipanti alla conferenza.