Milano, 1 luglio 2014 – L’Italia è la culla perfetta per lo sviluppo della sharing economy come testimoniano i risultati della ricerca di Ipsos*, commissionata da Airbnb e BlaBlaCar che ha fotografato il fenomeno della economia della condivisione nel nostro paese. Dallo studio è emerso che il 75% degli intervistati ha sentito parlare di sharing economy e, tra coloro che conoscono questo fenomeno, il 67% lo identifica con beni e servizi (ride sharing, condivisione della propria casa, bike sharing, ecc.), mentre il 21% lo associa a un vantaggio economico.
L’immagine della sharing economy è positiva presso la maggior parte degli intervistati, con il 31% interessato a utilizzarla, un 11% che si dichiara già utilizzatore e solo il 27% che si è invece dimostrato negativamente orientato verso il fenomeno.
La crisi economica che sta interessando il nostro Paese ha spinto gli italiani, ben l’86% del campione intervistato, a modificare le proprie abitudini di consumo. Nell’ambito di questa stragrande maggioranza, 2 rispondenti su 3 hanno ridimensionato le spese. Sono diverse le nuove modalità di consumo che si sono affermate di recente – ride sharing, condivisione della casa, bike sharing – e solo una minoranza degli intervistati le considera destinate a restare fenomeni di nicchia: il 57% degli intervistati prevede infatti una forte diffusione del ride sharing, il 47% ritiene che l’house sharing crescerà nel prossimo futuro, mentre i settori che sembrano avere maggiori potenzialità sono il co-working e il car sharing, citati rispettivamente dal 61% e dal 53% degli intervistati.
I profili degli utilizzatori della Sharing Economy
Le motivazioni fondamentali che spingono all’adesione alla sharing economy cambiano a seconda dei profili degli utenti: il bisogno parla agli “anonimi” e ai “pragmatici” che ricercano la stabilità; la sfida agli “avventurieri” e “sociali” che mirano a una crescita a livello sociale; gli ideali agli “educatori” e ai “valoriali” che aspirano a un percorso che implichi responsabilità sociale e sostenibilità ambientale. I profili si collocano in una linea evolutiva di crescita personale passando dal focus individuale a quello interpersonale e infine a quello collettivo.
I pilastri della Sharing Economy
Secondo il 38% degli intervistati, convenienza e risparmio sono due elementi chiave che descrivono la sharing economy, il 26% la associa alla sostenibilità ambientale mentre per il 22% rappresenta un’innovazione.
L’economia della condivisione appare quindi una delle risposte più efficaci all’attuale crisi economica ma, per diffondersi in modo più ampio, richiede una maggiore focalizzazione sulla qualità data dal valore generato dalla condivisione stessa, piuttosto che sulla quantità.
“Se da un lato la crisi e la necessità di far quadrare il bilancio familiare hanno certamente agevolato le pratiche di sharing, dall’altro la leva economica, pur preminente, non è la sola alla base della diffusione del fenomeno. La novità e l’innovazione, la socialità ma anche la sostenibilità ambientale e l’etica implicite nella condivisione di beni e servizi, sono le determinanti emergenti, che possono sostenere la sharing economy una volta superata la crisi” afferma Fabio Era, Senior Researcher, Ipsos Public Affairs.
L’unicità è il punto di forza di Airbnb
L’89% degli intervistati considera il vantaggio economico uno degli aspetti principali che determinano la scelta di un alloggio, il 62% valuta la qualità del servizio e il 58% basa la propria decisione sul passaparola e sulla presenza di immagini positive.
Tra tutti gli intervistati, il 4% conosce e ha visitato la piattaforma, il 64% non la conosceva o non ne ha ancora avuto bisogno ma la prenderebbe in considerazione, mentre il 27% non ha mai visitato la piattaforma perché non interessato o per mancanza di fiducia.
Airbnb si distingue per l’unicità dell’esperienza, infatti il 66% di coloro che conoscono il servizio ne ha evidenziato quali punti di forza la possibilità di vivere i luoghi e la cultura del posto, vivere un’avventura, oltreché sperimentare la bellezza e l’originalità degli alloggi. Nel contempo il 63% guarda ad Airbnb come uno strumento per ottenere anche un vantaggio economico: il 49% sottolinea come elementi più rilevanti risparmio e convenienza mentre il 28% lo considera un’opportunità per integrare il proprio reddito.
“Sin dalla sua nascita Airbnb ha puntato molto sull’unicità delle esperienze e degli alloggi disponibili. La sicurezza per noi è uno degli aspetti chiave, a 360 gradi. Airbnb offre infatti una garanzia a chi mette a disposizione la propria casa, un servizio di assistenza clienti attivo 24 ore su 24, in 16 lingue per rendere la community il più sicura e affidabile possibile. Pagando attraverso la piattaforma inoltre, c’è la certezza di non andare incontro a brutte sorprese”, commenta Matteo Stifanelli, Country Manager Airbnb Italia.
“Dalla ricerca emerge che c’è un ampio margine di crescita e che le potenzialità per il consolidamento e la crescita della sharing economy in Italia sono elevate. Adesso sta ad ognuno di noi considerare l’economia della condivisione come una vera e propria scelta di vita che ci può aiutare a utilizzare con maggiore responsabilità e consapevolezza le risorse che abbiamo a disposizione”.
BlaBlaCar è il marchio più conosciuto della mobilità condivisa in Italia
Il 46% degli intervistati conosce o ha perlomeno già sentito parlare di BlaBlaCar: la piattaforma di ridesharing si colloca così in testa alla classifica dei brand più noti della mobilità condivisa in Italia. E anche tra chi non conosceva BlaBlaCar molti prendono in considerazione l’idea di utilizzare l’app per viaggiare insieme: solo il 29% degli intervistati si dichiara non interessato al servizio, prevalentemente nella fascia di età 55-64 anni e al Nord. Chi è più favorevole all’idea di condividere l’auto sono invece i giovani, soprattutto i 18-24enni, e i residenti al Centro e al Sud. Non a caso tratte come Roma-Bari sono ormai tra le più popolari su BlaBlaCar, con una partenza ogni pochi minuti.
“Il 96% degli intervistati dichiara di utilizzare l’automobile almeno una volta a settimana – commenta Olivier Bremer, country manager di BlaBlaCar per l’Italia –. Una percentuale elevatissima che, unita al fatto che in media ogni auto viaggia con 2,5 posti liberi, dimostra quanto sia significativo il potenziale del ride sharing in Italia. Viaggiare insieme è una soluzione semplice ed efficace per ridurre drasticamente le spese di viaggio in un’ottica di sostenibilità ambientale”.