Genova, 10 APR – Dopo due mesi di indagini, il servizio della polizia giudiziaria della Polizia Municipale ha denunciato un cinquantenne genovese che aveva trovato il sistema per utilizzare gratis le biciclette elettriche del Bike Sharing.
L’uomo, titolare di un regolare abbonamento al servizio, ritirava la bici dal parcheggio di piazza Principe, facendo però risultare la contemporanea restituzione del mezzo: in pratica, come se la bici fosse stata staccata e poi, immediatamente dopo, riagganciata al suo posto. Il sistema consentiva all’uomo di utilizzare la bici per l’intera giornata, mentre l’abbonamento al servizio comprende un utilizzo di una sola ora, oltre la quale scatta una tariffa oraria aggiuntiva.
L’indagine è partita da una segnalazione della società di gestione, che aveva riscontrato  continue irregolarità nella rendicontazione dei consumi delle biciclette a disposizione nel parcheggio di piazza Principe.
Immediatamente sono partiti i controlli. Le immagini delle telecamere che inquadrano il parcheggio delle bici hanno mostrato una persona che, a orari più o meno fissi, armeggiava in modo strano attorno ad una bici prima di staccarla dalla colonnina. Attraverso una verifica a terminale, si è risaliti all’identità dell’uomo e si è scoperto che  utilizzando  il proprio abbonamento lo stesso faceva risultare la bici staccata dalla colonnina e subito dopo riagganciata alla stessa, mentre in realtà si allontanava pedalando.
Gli agenti della Polizia Municipale lo hanno pedinato e hanno accertato che utilizzava la bicicletta per andare sul posto di lavoro, dove la lasciava in un apposito parcheggio, assicurandola con tanto di  lucchetto, per riprenderla alla sera e riportarla nel parcheggio di piazza Principe.
Raccolta un’adeguata documentazione, gli agenti hanno atteso che l’uomo compisse la solita operazione di aggiramento del sistema elettronico, lo hanno fermato e lo hanno denunciato per truffa informatica ai sensi dell’articolo 640 del codice penale.
L’uomo dovrà rispondere anche dei danni economici derivati dall’uso abusivo della bicicletta elettrica, che il gestore del servizio, dato il lungo periodo in cui sono state riscontrate le irregolarità contabili, ha quantificato in circa 15.000 euro.

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