Foggia, 9 OTT – Non è più tollerabile che gli autisti di ATAF SpA debbano essere aggrediti durante lo svolgimento del proprio lavoro. Sono vicino all’autista aggredito e a tutti quei lavoratori che subiscono violenze e vessazioni. La situazione deve tornare alla normalità, anche a costo di sospendere il servizio». Il sindaco di Foggia, Franco Landella, commenta con queste parole l’ennesima aggressione subita da un autista nella serata di ieri, all’interno del campo nomadi di Arpinova, durante il servizio delle linea che dalla stazione ferroviaria raggiunge la frazione a nord della città. L’autista aggredito ha sporto denuncia ai carabinieri ed a seguito della visita dei medici del pronto soccorso, ha avuto una prognosi di 7 giorni.
“L’aggressione che si è consumata nella serata di ieri è solo l’ultimo episodio di una serie che negli ultimi anni si verifica sulla linea diretta al campo nomadi – spiega il primo cittadino del capoluogo dauno –. L’azienda, inoltre, registra anche alcuni danneggiamenti che riguardano i mezzi, che poi devono restare fermi per manutenzione penalizzando il resto della cittadinanza”.

“Non sempre le forze di polizia o le pattuglie di polizia municipale riescono a scortare i nostri mezzi che si recano in luoghi dove si registrano difficoltà, come il campo nomadi di Arpinova – fa sapere il presidente di ATAF SpA, Raffaele Ferrantino –. Ed ora quasi più nessun autista è disponibile ad effettuare servizio su quella linea, dove sovente si verificano risse tra utenti o aggressioni fisiche verso i lavoratori che ovviamente hanno timore di trovarsi in situazioni di pericolo. Questi episodi – conclude Ferrantino – rischiano di vanificare gli sforzi posti in essere da ATAF SpA e dall’Amministrazione comunale che, nonostante le acclarate difficoltà dell’azienda, continuano a garantire un servizio efficiente all’intera città. Nei prossimi giorni chiederemo un incontro al Prefetto di Foggia per cercare una soluzione. Altrimenti, se dovessero verificarsi nuovi episodi di violenza, saremo costretti a sospendere il servizio poiché i lavoratori non sono tutelati”.