Firenze, 14 MAR – “Bussini elettrici regolarmente in servizio, nessun progetto per fermarli”.

E’ la replica alle notizie, riportate ieri da alcuni organi di stampa, del Presidente di ATAF Renato Mazzoncini, che sul tema ha avuto con il vicesindaco di Firenze Dario Nardella un colloquio, che ha confermato la piena convergenza sul tema.

E’ stata proprio la convinzione nella necessità di mantenere e sviluppare la mobilità elettrica, infatti, che ha portato i nuovi soci di ATAF Gestioni in rotta di collisione con la società Tecnobus, costruttore dei bussini fiorentini e appaltatore per la loro manutenzione.

In tutto il mondo si sta sviluppando la mobilità elettrica, sia dei mezzi privati che pubblici, dietro la spinta di minor inquinamento e minori costi di gestione. E’ infatti ormai conclamato che i maggiori costi di acquisto, legati principalmente alle batterie, si recuperano nel giro di pochi anni con le economie realizzate su consumi (i motori elettrici sono 3 volte più efficienti degli endotermici) e manutenzioni (organi meccanici assai più semplici).

E proprio sul contratto di manutenzione nasce il paradosso: a fronte di un costo medio di manutenzione di 0,4 € al chilometro del parco autobus da 12 metri (i bussoni che fanno il grosso del servizio fiorentino) il contratto con Tecnobus di manutenzione dei bussini elettrici costa 1,5 € al chilometro batteria esclusa. La contestazione e la conseguente rottura del rapporto con Tecnobus nasce quindi proprio dalla volontà di perseguire e potenziare la mobilità elettrica, rendendola non solo sostenibile sul piano ambientale ma dimostrando la sua competitività anche a livello economico.

La manutenzione verrà quindi internalizzata da ATAF Gestioni e sono già in corso contatti per il potenziamento del numero di bus elettrici che circoleranno per Firenze.

Quando il nuovo modello di gestione della mobilità elettrica funzionerà, dimostrando la sua sostenibilità ambientale ed economica, potrà estesa anche ad altre realtà italiane.

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