Mentre “andiamo in macchina” continuano a circolare voci su profondi cambiamenti negli assetti del gruppo Ferroviedello Stato Italiane. Ferpress da giorni riceveva spifferate ma naturalmente non poteva ottenere, prima dell’annuncio ufficiale, conferme dalle fonti dirette. Ma le voci continuavano e pur senza sbilanciarci la notizia si è dovuta dare. Barbara Morgante, attuale AD di Trenitalia, in carica dal dicembre 2015, lascerebbe la guida per essere destinata ad importanti incarichi internazionali. Considerata la sempre maggiore espansione che il gruppo FSI sta avendo proprio sul versante estero, con la recente acquisizione delle Ferrovie greche Trainose, la
presenza in Gran Bretagna, oltre che quella consolidata in Germania con Netinera (fatta nascere proprio dalla Morgante) e le ormai numerose iniziative di Italferr in giro per il mondo.
Morgante ha lavorato tanto e bene ma si sarebbe (son sempre gli spifferi che raccontano) un po’ troppo spesa per il rinvio dello spacchettamento per mettere sul mercato il segmento AV del Gruppo, su cui l’azionista (il MEF) tanto ha puntato per fare cassa (1,5 miliardi). L’AD di Trenitalia sembrerebbe aver sposato la tesi di chi (ad esempio Delrio) ritiene che il segmento AV possa meglio contribuire al bilancio pubblico con i dividendi. Renato Mazzoncini non avrebbe gradito, di qui la promozione alle attività internazionali. Curiosa coincidenza (assolutamente casuale) la copertina del nostro Magazine del 14 giugno scorso che ospita due interviste,
la prima a Barbara Morgante con il titolo “Trenitalia, un’azienda all’insegna del segno più” e l’altra al presidente PD Matteo Orfini con il titolo “Sono contrario alla privatizzazione di imprese pubbliche solo per fare cassa”. Coincidenze, appunto. Al posto di Barbara Morgante, alla cabina di guida di Trenitalia arriverà Orazio Iacono, oggi direttore della Divisione Passeggeri, ma che soprattutto è considerato come uno dei più brillanti manager della
nuova “leva” ferroviaria. Non dovrebbero esserci altri sconvolgimenti, soprattutto per quanto riguarda la leadership consegnata direttamente da Matteo Renzi nelle mani di Renato Mazzoncini e della presidente Gioia Ghezzi,
ma con elezioni politiche assai incerte alle porte tutto il quadro potrebbe essere ridipinto a metà del prossimo anno.