Bolzano, 29 APR – Il 5.05.2015 la Ferrovia della Venosta compie 10 anni dalla riattivazione. Secondo l’assessore provinciale Mussner in questi anni la linea dalle sue caratteristiche carrozze con i colori dell’Alto Adige, conosciutissime anche oltre i confini provinciali, si è attestata quale struttura portante della fitta offerta di trasporto pubblico e quale marchio per il moderno trasporto locale di persone.

Dal 5 maggio 2005, data della sua riattivazione, la Ferrovia della Venosta ha messo in moto molto in Alto Adige, come sostiene l’assessore provinciale alla mobilità Florian Mussner sottolineando come essa abbia indotto un nuovo entusiasmo per la ferrovia, contribuito alla modernizzazione di tutta la rete di trasporto pubblico locale, e suggerito un nuovo atteggiamento di mobilità anche grazie alla comibinazione treno e bicicletta, con nuove prospettive turistiche e del tempo libero per l’intera Val Venosta.
Quello della Ferrovia della Val Venosta è un successo che ha oltrepassato tutte le aspettative, come prosegue l’assessore. Il parco macchine dotato di 11 automotrici a trazione diesel-elettrica GTW 2/6 (denomiato denominate ATR 100) della compagnia svizzera Stadler Rail compie ogni anno circa 1,1 milioni di chilometri sulla tratta ferroviaria di circa 60 chilometri con le sue 18.120 corse (50 al giorno – 48 le domeniche e nei giorni festivi) e trasporta ogni anno 2 milioni di passeggeri. Il prossimo passo – così Mussner – sarà l’elettrificazione della linea per la quale sono già stati fatti alcuni passi. Gli interventi di adattamento della linea richiederanno dai tre ai quattro anni, come fa presente Joachim Dejaco, direttore di STA Strutture Tarsporto Alto Adige S.p.A., responsabile della gestione della linea.
La storia della Ferrovia della Venosta prese il via agli inizi del Novecento con l’inaugurazione del tratto Merano Malles il 1° luglio 1906 alla presenza dell’Arciduca Eugen. Dopo la 1a Guerra mondiale la linea ferroviaria passò dall’Austria all’italia e quindi la sua gestione andò alle Ferrovie dello Stato. Dopo vicende alterne e l’avvento dell’automobile la linea ferroviaria perse d’interesse tanto che fu inserita nell’elenco delle ferrovie in passivo da chiudere, i cosiddetti “rami secchi”. La totale sospensione del servizio ferroviario regolare avvenne con il 9 giugno 1990. In seguito la Provincia acquisì l’intero tracciato – compresi fabbricati e pertinenze – e successivamente fu decisa la riattivazione tramite la controllata Strutture Trasporto Alto Adige SpA (STA) in seguito a vari interventi di adeguamento delle strutture.
Il successo della Ferrovia della Venosta è, però, adombrato: non è possibile scordare il grave incidente ferroviario verificatosi il 12 aprile 2010. Come afferma l’assessore Mussner, questo tragico evento fa parte purtroppo della storia della Ferrovia della Venosta e ci colpisce nel profondo.