Roma, 30 SET – E’ ancora un mercato strabico a tutto svantaggio delle aziende di trasporto pubblico quello che emerge dall’indagine “La tariffazione RCA nel TPL” presentata oggi dall’Associazione trasporti . Lo certifica, primo tra i tanti dati raccolti e mostrati dall’inchiesta, la variazione nel periodo 2006-20012, in cui a fronte di un calo globale di tutti i sinistri del – 22% , i premi assicurativi sono aumentati del + 50%.
Il numero dei sinistri attivi e passivi è infatti sceso da 48.545 a 37.909, mentre i premi assicurativi pagati dalle imprese TPL sono passati da 106 milioni di euro nel 2006, a 159 milioni di euro nel 2012.
La progressione all’aumento di questa forbice tra la diminuzione dei sinistri e l’aumento dei premi si è tuttavia leggermente rallentata , come mostrano i dati nel periodo 2011-2012. In questo anno i sinistri totali sono scesi da 44.181 a 37.909 (- 14%), tra questi i sinistri passivi sono calati da 29.782 a 25.272 (-15%); mentre quelli attivi hanno avuto una diminuzione del – 12% : da 14.399 a 12.637. I premi totali pagati dalle imprese sono invece cresciuti del +16% (da 137 milioni di euro nel 2011 a 159 milioni di euro nel 2012)
Sullo sfondo dei dati emerge ancora il fenomeno del cosiddetto insurance crunch, cioè la difficoltà che le aziende riscontrano ad assicurarsi sul mercato: il fenomeno colpisce le aziende del settore che gestiscono flotte di autobus e come tali rientrano nella categoria di soggetti portatori di rischio di massa. Un rischio, tuttavia, che è sempre di più tenuto sotto controllo dalle aziende (come dimostrano i dati) . Non a caso la vicenda ha attirato l’attenzione dell’Antitrust che ha aperto una inchiesta.