Luigi Corradi è vice-presidente di Anie Assifer, l’associazione che riunisce le imprese operanti in Italia per le tecnologie del trasporto ferroviario e del trasporto pubblico di massa a livello locale, oltre che Presidente e amministratore delegato di Bombardier Transportation Italy dall’agosto 2013. La sua voce è quella di un protagonista di primo piano che analizza le prospettive dell’industria ferroviaria del nostro Paese e guarda anche al settore del trasporto pubblico locale, che costituisce uno dei principali mercati di riferimento. Anie Assifer conidvide da tempo le preoccupazioni circa le sorti dell’industria ferroviaria italiana, che ha subìto un processo di razionalizzazione anche a causa dell’asfissia del mercato interno, in cronica crisi di commesse per i mancati investimenti nel settore. Negli ultimi tempi, sono intervenute però importanti novità che Corradi non manca di sottolineare nella sua intervista: il manager sottolinea che “c’è ancora molta industria italiana che lavora nel nostro Paese” ed evidenzia l’importanza della gara indetta da Trenitalia per la fornitura di 450 nuovi treni, ma soprattutto il piano di investimenti della società che prevede un impegno di 4,5 miliardi per rimodernare circa l’80 per cento del parco rotabile ferroviario regionale nell’arco dei prossimi 5-8 anni. Assieme a queste luci, ci sono anche le ombre: su ferro non corrono solo i convogli ferroviari, ma anche i vagoni metropolitani e quei tram che tutti gli amministratori locali vorrebbero rilanciare, ma per i quali sostanzialmente nulla si muove. Corradi ricorda che l’ultimo ordine importante (assegnato proprio a Bombardier Italia) è stato quello della città di Palermo e risale nientemeno che al 2006, mentre “gli altri mezzi nelle poche città che hanno una rete tramviaria hanno più di dieci anni”, con una valutazione tutto sommato ottimistica che tiene conto delle ultime ordinazioni e non considera il materiale “storico” ancora in circolazione in molte città (un esempio per tutte: Roma). Corradi, però, si rifiuta di considerare il mercato “chiuso” e obietta giustamente che “il futuro è nelle città, dove bisogna investire in infrastrutture e macchine”, sottolineando che “c’è grande bisogno di sostituzione del materiale rotabile e di nuove linee e di prolungamento delle attuali”, osservando en passant  che c’è stata forse troppa attenzione per le metropolitane (che rimangono comunque fondamentali) rispetto ad uno sviluppo della rete dei tram, che è un mezzo che “costa molto meno”. Bombardier e le altre imprese che operano nel settore hanno sviluppato oramai dei mezzi che potrebbero far rinascere il sistema dei trasporti nelle nostre città e, dunque, l’importante è che si riprenda la strada per investire decisamente nel settore con una programmazione pluriennale e di lungo periodo.Ed è questo il principale messaggio che il vicepresidente di Assifer consegna con questa intervista a Mobility Press. Secondo Corradi, “il problema è la certezza delle regole e la stabilità politica, centrale e locale”. Non c’è neanche un problema di risorse, perché “i capitali ci sono, basta che si riescano a spendere bene e in tempi certi”. Recuperando alcuni termini fin troppo abusati del “politichese”, si potrebbe dire che è questione di “volontà politica”: è lo stesso Corradi a sottolineare che “ormai nella gente c’è una grande consapevolezza e vuole vedere le soluzioni, non annunci”. E’, in effetti, quanto si attendono tutti, ma vale sempre la pena di ripeterlo con molta convinzione.