Roma, 3 GIU – Consegnato a Sezze il sedicesimo treno dei 26 nuovi Vivalto acquistati per i pendolari del Lazio che servirà la linea FL7 Roma – Formia.

All’evento hanno partecipato, oltre al Presidente della Regione Nicola Zingaretti, l’assessore regionale alle Politiche del Territorio, alla Mobilità e ai Rifiuti, Michele Civita, e l’Amministratore Delegato di Trenitalia Vincenzo Soprano.

Si tratta del primo Vivalto che entra in servizio sulla FL7. L’arrivo di questo ultimo treno consentirà la quasi completa dismissione dei treni ALE80 (vecchie locomotive con età media di 40 anni) su tutte le linee, in particolare le FL4 per i Castelli , FL5 per Civitavecchia e FL6 per Cassino.

A partire dal prossimo cambio dell’orario, in vigore dal 15 giugno, sarà possibile procedere a due azioni strutturali: più carrozze per i regionali 7549 (Roma 17.07 – Cassino 18.43 ) e 21980 (Colleferro 6.30 – Termini 7.27), ad oggi fra i treni più affollati della linea. I due treni, infatti, passeranno dall’ attuale composizione di 5 vetture (592 posti a sedere) a 6 vetture Vivalto (720 posti a sedere). Saranno inoltre sostituiti, in maniera strutturale i treni “a media distanza” con 8 vetture (630 posti). Al loro posto viaggeranno i convogli Vivalto con 5 vetture (592 posti a sedere) per un maggiore comfort ed una offerta più coerente con la frequentazione delle linee.

Nel corso dell’evento sono stati resi noti anche i dati relativi all’indagine sulla customer satisfaction , condotta da un’agenzia esterna a Trenitalia, che descrivono un miglioramento nella percezione del viaggio dei pendolari del Lazio nel triennio 2012-2014. Il 2014 rispetto al 2012 ha mostrato un aumento della soddisfazione dei viaggiatori pari a: + 15,8% sulla puntualità, + 21,6% sulla pulizia dei treni, + 15,9% sul comfort e + 20,1% sulle informazioni. Un segnale positivo che rappresenta una realtà che sta cambiando in meglio per decine di migliaia di pendolari che ogni giorno utilizzano il treno per necessità, perché costretti dalla crisi economica, o per scelta, andando a beneficiare della modalità di trasporto più sicura e che produce un evidente beneficio per l’ambiente.
La nuova offerta ferroviaria e le caratteristiche del treno
La nuova offerta ferroviaria della Regione Lazio tiene conto di un lavoro che è stato portato avanti a stretto contatto con le associazioni, con i comitati dei pendolari e con gli enti locali. Una fase di ascolto importante che ha consentito, grazie ad un percorso partecipativo, di rimodulare l’offerta dedicata all’utenza sulla base delle esigenze dei pendolari negli orari più critici.

All’inizio dello scorso anno Regione Lazio e Trenitalia hanno siglato un accordo che modifica la convenzione attuativa del Contratto di Servizio certificando lo sblocco e la disponibilità di 35 milioni di euro di fondi regionali che consentono di completare l’acquisto dei 26 treni, dopo aver saldato debiti pregressi verso Trenitalia per circa 550 milioni di euro.

Il nuovissimo treno Vivalto, consegnato oggi alla stazione di Sezze, composto da 5 carrozze di cui una semipilota, ha una capacità di trasporto di circa 600 passeggeri ed è dotato di impianto di climatizzazione, di monitor per la diffusione di video informativi, di videosorveglianza a circuito chiuso, di zona attrezzata per i disabili e di un’area polifunzionale attrezzata anche per il trasporto delle biciclette.

Con la consegna alla Regione Lazio del treno Vivalto viene rafforzato e migliorato il materiale rotabile a disposizione dei pendolari del Lazio, venendo incontro alle esigenze degli utenti del trasporto su ferro. La Regione Lazio intende investire le risorse economiche concentrando gli interventi in favore della “Cura del ferro”, aumentando l’offerta dei collegamenti ferroviari da e verso Roma per le decine di migliaia di passeggeri che utilizzano il trasporto pubblico per motivi di studio o di lavoro, sia in termini di frequenza che di capacità.

Investire nel trasporto pubblico su ferro vuol dire anche fare del bene all’ambiente, poiché il treno produce il 90% di emissioni inquinanti in meno rispetto ai tradizionali veicoli su gomma, e decongestionare dal traffico le principali arterie stradali di accesso alla Capitale. Si tratta di una vera e propria “rivoluzione culturale” che ha l’obiettivo di incentivare il ricorso al trasporto pubblico su ferro.