Tra qualche anno sarà ricordato come il laboratorio sperimentale che ha calcolato i veri numeri dell’evasione tariffaria nel Trasporto pubblico locale. E’ Piombino, cittadina che i più conoscono come porto d’imbarco per l’Isola d’Elba, ma che vive una vita propria piena di turismo e sempre meno di acciaierie. La sperimentazione, nei primi sei mesi, ha portato ad un aumento delle vendite dei biglietti di corsa semplice del 21%, senza alcuna influenza negativa sul numero degli abbonamenti. Che cosa ha messo in campo Tiemme, la società del trasporto pubblico che gestisce i servizi nelle province di Siena, Livorno e Grosseto, per vedere di fare un passo in avanti e mettere a disposizione l’esperienza in primo luogo dentro casa sua, ma anche alle altre aziende Tpl? Tre provvedimenti: entrata dalla porta anteriore dell’autobus urbano, validazione obbligatoria anche per gli abbonati, tornello di ingresso nel bus. Circa 35 mila abitanti, un nonnulla rispetto alle metropoli, ma Piombino è riuscita in soli sei mesi a dirci quante sono le persone che non pagavano il biglietto dell’autobus. Come si diceva il lavoro parte dall’obbligo di vidimare (il termine che si usa è “bippare”) sia l’abbonamento che il biglietto integrato a tempo quando si cambia linea. L’entrata obbligata dalla sola porta anteriore favorisce l’operazione. Al passaggio della tessera magnetica, del Qr-code ricevuto sullo smartphone o del biglietto di carta il tornello si colora di verde e si apre. La discesa dalla porta centrale a questo punto è naturale oltre che obbligata. In futuro l’autista potrà anche esser messo in condizioni di vendere biglietti a bordo con un minimo sovraprezzo. Funziona certamente sulle linee urbane non particolarmente affollate, certo; ma è un modello a cui ispirarsi. Inutile ricordare le positive ricadute di questo metodo: aumento degli introiti da bigliettazione e misurazione precisa delle persone che salgono sul bus. L’intero sistema ha un costo, ma i benefici sono sicuri. Il metodo “tornello” si sta lentamente diffondendo: prima di Tiemme/Piombino li aveva istallati Tper su alcune linee periferiche di Bologna. Le aziende tecnologiche hanno lavorato sulla progettazione e sulla realizzazione dei modelli ed il lavoro di networking delle associazioni ha dimostrato tutta la sua utilità. Se ne è parlato in Asstra ed in Club Italia, da anni impegnati nella ricerca delle migliori soluzioni per contrastare l’evasione tariffaria, perché dall’incasso della vendita dei biglietti deve venire sempre di più l’ossigeno per la gestione delle aziende del trasporto pubblico locale sempre alle prese con la riduzione dei finanziamenti sulla base della spesa storica. Viene sempre alla mente una storica battuta di Guido del Mese, fino allo scorso anno direttore di Asstra: “sembra strano ma è questione di accento. Le nostre aziende debbono passare dal lauto finanziamento al l’autofinanziamento”. Un accento cambia tutto, e magari anche un tornello.