Bologna, 1 APR – Studenti e anziani sono le due categorie che, prese insieme, rappresentano la maggior parte degli abbonati, fedelissimi al trasporto pubblico e in tanti casi, per scelta o per necessità, utenti quotidiani degli autobus. Spesso è proprio tra queste due categorie di utenti che si instaurano piccoli conflitti, dati dalle diverse abitudini di utilizzo.
I modi di utilizzare i mezzi di trasporto pubblico tante volte sono diversi e nello spazio stretto e compresso del bus, si amplificano i contrasti, le convivenze diventano più difficili e non è raro che si incontrino l’educazione o la maleducazione, la gentilezza o la scortesia, l’attenzione alle esigenze dell’altro o il menefreghismo.
La recente introduzione della validazione obbligatoria sui mezzi Tper, poi, ha modificato in maniera sensibile le abitudini di entrambe le categorie di abbonati.
Per questo il progetto didattico “L’autobus da comunità a community”, che dallo scorso anno scolastico coinvolge le classi delle scuole di secondo grado di Bologna e Ferrara in attività di riflessione e produzione di contenuti web sul tema del trasporto pubblico e della convivenza civile, ha coinvolto questa mattina presso la sede del centro Anziani Lunetta Gamberini di Bologna i pensionati del centro, i ragazzi del Liceo Fermi di Bologna e alla presidente di Tper Giuseppina Gualtieri.
Dopo un momento introduttivo di scambio di punti di vista, che i ragazzi avevano sperimentato anche nell’incontro con autisti e verificatori nel primo incontro, si è animato un simpatico confronto che ha coinvolto le due categorie di utenti e la presidente di Tper, Giuseppina Gualtieri, proprio per comprendere le ragioni di alcune modalità di utilizzo degli autobus, dalla validazione dei biglietti alla differenza dei costi fra l’acquisto a terra o a bordo oppure sulla zonizzazione tariffaria per finire con i piccoli conflitti (in verità pare abbastanza contenuti dalle testimonianze dei presenti) che nascono su queste piazze viaggianti.
Sono stati inoltre raccolti suggerimenti su come migliorare il servizio da parte dei giovani e dei più anziani che hanno esigenze differenti ma anche proposte comuni. Insomma, se da una parte è stata sottolineata la volontà di rendere sempre più efficiente il trasporto pubblico dall’altra si è condiviso il principio che la qualità del servizio dipende anche dall’educazione civica di chi lo frequenta ed in questo tutti si devono impegnare.
Per questo anno scolastico il progetto “L’autobus da comunità a community” sta coinvolgendo più di 400 studenti di 16 classi, appartenenti a 9 scuole sulle province di Bologna e Ferrara: dall’appennino alla pianura ferrarese, dal classico alle scuole professionali, passando per licei e istituti tecnici. Il progetto formativo è realizzato da Tper con la collaborazione del Centro Antartide di Bologna per raccontare che il trasporto pubblico è un bene comune e che come tale va valorizzato e preservato attivamente da tutti, utenti, personale, e anche quanti il bus lo vedono solo passare per strada.
Il progetto ha portato in classe autisti e controllori, costruendo con loro interventi didattici innovativi, in cui hanno scambiato il loro punto di vista con quello degli studenti, in un proficuo esperimento in cui si mettevano gli uni nei panni degli altri: da ogni singolo confronto è emerso chiaramente come solo una buona relazione tra passeggeri e autisti (ma anche tra passeggeri e passeggeri come nel caso degli anziani) possa contribuire fattivamente a rendere i viaggi più piacevoli per tutti.