Pescara, 2 OTT – La giunta regionale abruzzese ha deliberato l’affidamento per dieci anni a Tua (la società di trasporto unico regionale, il cui capitale è interamente detenuto dalla Regione) dei servizi di trasporto pubblico locale, su quelle tratte già gestite fino a oggi dall’azienda.

Lo fa sapere il consigliere delegato ai Trasporti Camillo D’Alessandro, che sottolinea come “la decisione è stata adottata nei termini stabiliti dalla normativa nazionale – che fissava la data del 30 settembre – e nelle modalità previste dal Regolamento europeo”.Il provvedimento prevede per il primo anno una proroga dei servizi in essere, mentre per i successivi nove anni scatterà l’affidamento in house, secondo il contratto di servizio sottoscritto, a seguito della deliberazione, dal direttore generale della Regione Vincenzo Rivera e dal presidente di Tua Tullio Tonelli.

“Dopo la nascita di Tua e l’affidamento – continua D’Alessandro – ora il nostro lavoro si concentrerà su una terza scadenza, fissata al 31 dicembre prossimo, salvo proroghe che dovessero essere decise da norme nazionali. Entro quella data dovremo bandire le gare per tutti quei servizi che non sono stati affidati in house. Chiaramente, nelle more dell’espletamento delle procedure, le concessioni agli operatori già convenzionati saranno prorogate, anche se non potranno essere rinnovate oltre il 2019”.

“Nell’arco di pochi mesi si è fatto ciò che in quasi 15 anni nessuno aveva concluso, affidare in house il servizio di trasporti: l’Abruzzo è la prima Regione d’Italia a farlo per ferro e gomma”. Così il direttore generale della Regione Abruzzo, Vincenzo Rivera, responsabile ad interim anche del dipartimento Trasporti. “Dopo la legge di riforma e la firma delle transazioni extragiudiziali con il 90% degli esercenti del trasporto pubblico locale – spiega Rivera – il conferimento in house alla società unica regionale Tua dei servizi storici costituisce il terzo atto del processo di riordino avviato quest’estate attraverso la legge 38”.

Una norma, la 38/2017, che va emendare la legge 62 del 1983 e che, prosegue il direttore, “ha chiarito il sistema di calcolo della contribuzione del Tpl, evitando le sovracompensazioni che, negli anni passati, hanno generato un enorme contenzioso tra gli esercenti e la Regione”. “L’operazione si concluderà entro la
fine dell’anno con un quarto atto: la definizione dei servizi minimi essenziali e dei bacini di utenza per le gare e gli affidamenti sotto soglia che effettueremo nel corso del prossimo biennio – conclude – per la restante quota di Tpl non affidata a Tua, che rappresenta il 35% del mercato”.