Protesta in Roma Tpl: oggi si prosegue. I sindacati chiedono certezze sugli stipendi

Roma, 25 NOV – Nessun passo indietro. Almeno fino a quando non arriveranno gli stipendi. Andrà avanti “ad oltranza” la protesta dei dipendenti di Roma Tpl che, da lunedì, ha bloccato l’uscita dai depositi delle linee periferiche causando, inevitabilmente, disagi agli utenti del trasporto pubblico.

Ecco le linee ferme in questo momento: 08, 011, 013, 017, 018, 022, 023, 024, 025, 027, 028, 030, 031, 032, 035, 036, 037, 039, 040, 041, 042, 050, 051, 054, 057, 066, 078, 088, 135, 146, 213, 218, 226, 235, 339, 340, 343, 344, 441, 444, 445, 447, 502, 503, 505, 543, 546, 548, 552, 557, 657, 660, 663, 665, 701, 702, 710, 711, 720, 721, 763, 764, 767, 771, 775, 777, 778, 787, 789, 808, 889, 892, 907, 908, 912, 914, 982, 985, 992, 993, 998, 999, 013D, 701L, 703L, C1, C19.

Regolarmente in servizio, sempre nel consorzio Roma Tpl, le linee 044, 053, 055, 056, 048, 049, 059, 314, 349, 404, 437.

Regolare servizio sulle reti Atac, Cotral e Ferrovie dello Stato.
IL RACCONTO DELLA PROTESTA
Se nella giornata di lunedì il blocco aveva riguardato “solo” 40 linee appartenenti al deposito di Maglianella, ieri lo sciopero “bianco” di autisti e amministrativi ha puntato diritto al “cuore pulsante” dell’azienda (la sede centrale di via Raffaele Costi) ed è stato pressoché totale.
Su 100 linee, soltanto 11 (quelle gestite dalla società Troiani) sono uscite dalla rimessa per effettuare regolare servizio: 044, 053, 055, 056, 048, 049, 059, 314, 349, 404, 437; mentre altre due (702 e 764) hanno viaggiato con forti rallentamenti.
Una situazione che rischia di diventare esplosiva soprattutto in vista dell’Anno Santo.
Secondo Cgil, Cisl e Uil, è necessario un “immediato intervento da parte di tutti i soggetti coinvolti,
nessuno escluso, al fine di trovare una soluzione definitiva per restituire alla città un servizio accettabile e indispensabile in un momento così delicato”.
Per l’Usb, è evidente che “l’unica soluzione percorribile per porre fine a questo disastro sia l’applicazione
delle disposizioni di legge in materia di appalti, ovvero il pagamento diretto delle retribuzioni dei dipendenti da parte del Comune e la reinternalizzazione dei servizi privatizzati del trasporto pubblico locale”.
Senza dimenticare che sulle spalle dei lavoratori e delle loro famiglie pesa come un macigno il baratro dei 143 licenziamenti annunciati dall’azienda.